LUGLIO 2025

Fibroliposarcoma e melanoma maligno

Identificazione e storia

  • Nome: Boujee
  • Segnalamento e anamnesi: cane, meticcio; maschio intero, 8 anni.

Il paziente è stato portato per recente inappetenza e ridotta attività da circa 5 giorni, è stata inoltre notata disuria occasionale.

Diagnostica

Una radiografia ortogonale dell’addome ha rivelato una massa di tessuto molle di grandi dimensioni, rotonda e ben definita, opaca ai raggi X, localizzata nella parte caudoventrale destra dell’addome, sovrapposta alla vescica urinaria nella vista laterale. Complessivamente, il dettaglio dei margini sierosi è ridotto e si osserva una lieve striatura fluida attorno alla vescica e alla massa descritta. L’esame ematologico ha evidenziato leucocitosi e un aumento della proteina totale.

La vescica urinaria è moderatamente distesa con contenuto anecoico. La parete è moderatamente ispessita con lieve irregolarità della mucosa vescicale apicale.

La ghiandola prostatica è asimmetricamente ingrandita, con ecostruttura disomogenea ed ecogenicità aumentata (iperecogena). Sono presenti cisti intraparenchimali ben definite, di forma irregolare, con contenuto anecogeno nel lobo prostatico sinistro.

Il grasso periprostatico risulta iperecogeno. È presente dolore alla palpazione e durante l’esame di quest’area.

Nel lobo destro, è presente una cisti intraparenchimale più piccola che comunica con una grande struttura cistica intra-addominale che si estende cranialmente nella porzione centrale dell’addome.

La grande struttura cistica contiene materiale ecogeno con sedimentazione visibile nel lume declive. Il peritoneo circostante risulta iperecogeno. Sono presenti echi intraluminali membranosi e irregolari nella parete dorsale, che si estendono fino all’estremità cranioventrale.

Dorsalmente alla vescica urinaria, nella regione del trigono, e ventralmente al colon discendente, è presente una struttura tubulare ipoecogena con un diametro di circa 3–4 mm. Nella sezione trasversale è visibile un’area ecogena centrale. L’estremità craniale di questa struttura tubulare non è stata identificata.

I linfonodi iliaci mediali risultano moderatamente ingrossati, con margini irregolari e aree mal definite da ipoecogene ad anecogene.

La cistifellea è di dimensioni normali, con contenuto moderatamente ecogeno, senza cono d’ombra e non mobile con la gravità. La parete appare diffusamente ispessita. Non è presente dilatazione biliare.

Analisi citologica del fluido paraprostatico

I vetrini colorati rivelano uno striscio moderatamente cellulare, composto principalmente da una miscela di globuli rossi normali e occasionalmente crenati, insieme a una marcata proliferazione di neutrofili e neutrofili degenerati. Raramente, tra queste cellule, si osservano cellule neoplastiche atipiche di dimensioni medio-grandi, moderatamente pleomorfe, con una quantità variabile di citoplasma da amfofilo a debolmente basofilo, privo di contorni cellulari distinti.

Queste cellule presentano nuclei grandi, moderatamente pleomorfi, da rotondi a ovoidali, spesso ipercromatici, contenenti granuli di cromatina grossolana e, variabilmente, un singolo nucleolo evidente. L’anisocariosi e l’anisocitosi sono da lievi a moderate, e le figure mitotiche sono rare. Il rapporto nucleo-citoplasma delle cellule neoplastiche è elevato, variando da 0,6 a 0,8.

Diagnosi

I reperti sono compatibili con un processo neoplastico benigno associato a infiammazione.

Trattamento

Dopo tre giorni di ospedalizzazione e trattamento medico è stata eseguita una laparotomia esplorativa. Durante l’intervento, è stata identificata una struttura di muscolatura liscia simile a un utero nella sede descritta dai reperti ecografici. Il corpo di questa struttura terminava nella prostata, mentre entrambe le corna si estendevano verso i rispettivi canali inguinali.

La cisti paraprostatica era intimamente associata alla parete laterale destra della vescica urinaria, da cui è stata parzialmente separata mediante dissezione accurata. È stato effettuato il drenaggio della cisti e l’omentizzazione. Sezioni della parete cistica asportata sono state inviate per analisi istopatologica. Il paziente è stato dimesso dopo tre giorni di degenza e i segni clinici si sono risolti.

Referto istopatologico

Le sezioni tissutali mostrano fasci di grandi fibroblasti tozzi con moderata anisocitosi e anisocariosi, nuclei pleomorfi di grandi dimensioni e nucleoli evidenti, intercalati a gruppi variabili di adipociti poco differenziati, alcuni dei quali con depositi di grasso citoplasmatico da scarsi ad abbondanti. Gli adipociti neoplastici mostrano anisocitosi e anisocariosi da lievi a moderate, con nuclei pleomorfi di grandi dimensioni e nucleoli prominenti. Sono presenti ampie aree di necrosi con infiltrazione neutrofila da moderata a marcata.
Si osservano melanociti di grandi dimensioni distribuiti sporadicamente, con abbondanti granuli di melanina intracitoplasmatici in alcune aree della sezione tissutale e infiltrazione intravascolare. I melanociti neoplastici mostrano anisocitosi e anisocariosi moderate, con nuclei pleomorfi per lo più oscurati dai granuli di melanina.

La vascolarizzazione è moderata; l’attività mitotica è moderata (10-12 mitosi per 10 campi ad alto ingrandimento).

Diagnosi

Tumore misto (Fibroliposarcoma e Melanoma maligno).

Le immagini sono state acquisite con un MyLab™FOX.

Conclusioni e trattamento

I reperti a carico della ghiandola prostatica, con steatite localizzata, sono suggestivi di prostatite associata a iperplasia prostatica benigna. La presenza di una grande cisti solitaria intra-addominale con comunicazione diretta con la prostata è caratteristica di una cisti paraprostatica. La struttura tubulare delimitata dorsalmente dal colon e ventralmente dalla vescica urinaria è possibilmente un dotto di Müller persistente o un utero mascolino. L’eterogeneità dei linfonodi iliaci mediali può essere secondaria ad alterazioni prostatiche, alla presenza della cisti paraprostatica o a cambiamenti neoplastici in via di sviluppo. I reperti a carico della cistifellea sono suggestivi di fango biliare (biliary sludge) o di un mucocele biliare in fase iniziale.

Reynaldo Buan Jr., DVM, MSc
Studio Veterinario Buan
Pampanga, Filippine

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